Liliana Segre, senatrice a vita della Repubblica italiana, è una degli ultimi sopravvissuti ai campi di concentramento ancora in vita.
Per noi è Liliana Segre, per i nazisti era solo un numero, il 75190. Una vita che può essere divisa in tre parti: l’infanzia, il campo di concentramento e la ricostruzione. C’è per forza un prima e un dopo nell’esistenza della senatrice a vita ed è impossibile non ammetterlo. Scopriamo la sua biografia, segnata da ricordi orribili e, purtroppo, indelebili.
Chi è Liliana Segre: la biografia
Classe 1930, Liliana Segre nasce il 10 settembre a Milano in una famiglia di discendenza ebraica. Sua madre Lucia Foligno muore quando lei non ha neanche un anno, quindi cresce con il padre Alberto e con i nonni paterni Giuseppe e Olga. La prima parte della sua biografia è strettamente legata alle vicende storiche di quel tempo. Liliana si rende conto di essere ebrea soltanto con l’avvento delle leggi razziali fasciste del 1938. Fino a questo momento, la sua esistenza, nonostante il terribile lutto per la perdita della madre, è stata quanto più felice si possa immaginare. È una bambina vispa e allegra, che nel suo grande appartamento milanese scorrazza in bicicletta facendo impazzire i nonni. La sua vita, però, è destinata a cambiare per sempre.
“Nel 1938 in Italia furono introdotte delle leggi che in un colpo solo cancellarono i nostri diritti. Eravamo diventati improvvisamente cittadini di serie C. (…) Quel giorno segnò un prima e un dopo nella mia infanzia. Il prima di Liliana bambina, allegra e serena, e il dopo, di Liliana bambina ebrea, espulsa, poi esclusa, poi internata“, scrive Liliana nel suo libro Fino a quando la mia stella brillerà.
Considerato il clima ostile nei confronti degli ebrei, il padre la nasconde da alcuni amici di famiglia con dei documenti falsi. In un secondo momento, il signor Segre, sua figlia e due cugini tentano la fuga a Lugano, ma vengono respinti dalle autorità locali. A soli 13 anni, Liliana viene arrestata e tenuta in carcere per oltre quaranta giorni, per poi essere deportata nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau.
Liliana Segre e Auschwitz
Arrivata ad Auschwitz, Liliana viene subito separata dal padre. Da quel giorno non rivedrà mai più il suo volto. Il signor Alberto Segre muore il 27 aprile del 1944, mentre i suoi nonni paterni, deportati anche loro nel campo polacco, perdono la vita nelle camere a gas il 30 giugno del 1944, nel giorno stesso del loro arrivo.
“Era una realtà talmente spaventosa che quando mi resi conto che il campo era pieno di mucchi di cadaveri, di scheletri che camminavano come fantasmi, di persone in punizione per un nonnulla, di violenza gratuita che poteva scatenarsi per uno sguardo sbagliato o una parola sussurrata a un altro prigioniero… dentro di me, senza che ne fossi conscia, scattò qualcosa. Il desiderio di sopravvivenza, fortissimo“, si legge nel suo libro Fino a quando la mia stella brillerà.
Con il numero 75190 tatuato sul braccio, Liliana viene liberata da quell’inferno il 1° maggio del 1945. Dei 776 bambini italiani deportati, la Segre è stata una dei 25 sopravvissuti. Tornata in Italia, vive inizialmente con gli zii e poi con i nonni materni, unici rimasti in vita dopo la follia nazista.
Chi è Liliana Segre: la vita privata
Nel 1948, Liliana Segre conosce Alfredo Belli Paci, anche lui reduce dai campi di concentramento. Uniti dallo stesso dolore, si sposano con rito cattolico nel 1951. La coppia ha avuto tre figli: Alberto, Luciano e Federica. L’uomo è morto nel 2007.
4 curiosità su Liliana Segre
-Il 15 dicembre 2010 l’Università degli Studi di Verona conferisce a Liliana Segre la laurea honoris causa in Scienze pedagogiche, mentre il 26 ottobre 2020 l’Università LUMSA le consegna la laurea magistrale honoris causa in Relazioni internazionali. Il 18 febbraio 2020 l’Università La Sapienza di Roma le conferisce un dottorato honoris causa in storia dell’Europa e il 2 febbraio 2021 l’Università di Pisa la laurea magistrale honoris causa in Scienze per la pace.
–Liliana Segre ha un asteroide a lei dedicato che porta lo stesso numero che gli hanno impresso sulla pelle al suo ingresso al campo di concentramento, ovvero l’asteroide 75190 Segreliliana.
-Il 19 gennaio 2018, la Segre viene nominata senatrice a vita dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
-A causa delle minacce ricevute sui social, dal 2019 Liliana vive sotto scorta.
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ultimo aggiornamento: 25 Novembre 2021 8:54